3 maggio 1970 | |
21 | [286] Giovanni Arcovito / «Radec» [= Angelo Rizzo] LANCIA Fulvia HF/1,3 |
22 | [172] Giampaolo Benedini / Cesare Poretti Alfa Romeo Giulia GTA/1,6 |
23 | [178] Giancarlo GALIMBERTI / «Poker» [= Domenico Cedrati] LANCIA Fulvia HF/1,6 |
24 | [154] Settimio Balistreri / Pasquale De Francisci Alfa Romeo Giulia TZ/1,6 |
25 | [218] Giorgio Pianta / Mario Zanetti AMS - Alfa Romeo 1,3 |
26 | [214] Giuseppe Marotta / Matteo Sgarlata LANCIA Fulvia Speciale TS (Tarantino - Sgarlata)/ 1,3 |
27 | [152] Carmelo Giugno / Salvatore Sutera Alfa Romeo Giulia TZ 1/1,6 |
28 | [82] Jean - Claude Peramont / Patrice Sanson PORSCHE 911 S/2,2 |
29 | [136] Pierre Greub / Jean Selz PORSCHE 911/2,0 |
30 | [162] Antonio Ferraro / Giuseppe Valenza Alfa Romeo Giulia Spider/1,6 |
31 | [274] «Ramon» [= Franco Lisitano] / «Zerimar» [= Giuseppe Pirrone] LANCIA Fulvia Sport Zagato/1,3 |
32 | [184] Vincenzo Mirto Randazzo / Giulio Pucci Alfa Romeo Giulia GTA/1,6 |
33 | [142] Fiorenzo Genta / Piero MonticOne PORSCHE 911/2,0 |
34 | [236] Guido Garufi / «Black and White» [= Francesco Troia] Fiat ABARTH 1300 OT |
35 | [64] Turillo Barbuscia / «Cinno» [= Leandro Terra] FERRARI Dino 206 S/2,0 |
36 | [112] Franco Berruto / Michele Licheri PORSCHE 911/2,0 |
37 | [292] Gaetano Lo Jacono / Sergio Mantia LANCIA Fulvia Sport Zagato Competizione/1,3 |
38 | [96] Angelo Bonaccorsi / Alfio Nicolosi PORSCHE 910-6/2,0 |
39 | [44] John Chatam / Alan Harvey MG C/2,9 |
40 | [282] Pasquale ANASTASIO / Cristiano Rattazzi LANCIA Fulvia Sport Zagato Competizione/1,3 |
41 | [28] Piers Courage / Andrea De Adamich Alfa Romeo 33-3/3,0 |
42 | [90] «Codones» [= Ferdinando Latteri] / Nino Todaro PORSCHE Carrera 6-906-6/2,0 |
43 | [200] Amilcare BALLESTRIERI / Raffaele Pinto LANCIA Fulvia HF/1,6 |
44 | [86] Claude Haldi / «Mirage» PORSCHE 911 S/2,2 |
45 | [62] Peter Hanso / Edward Negus Chevron B 16-Ford Cosworth/1,8 |
46 | [294] Salvatore Cucinotta / Domenico Patti LANCIA Fulvia HF/1,3 |
47 | [194] Roberto Nardini / Stefano Sebastiani Lotus 46 Europa - RENAULT |
48 | 252 Mario Spataro / Claudio Bruschi OSCA S1000 |
49 | 122 Giuseppe Schenetti / Sergio Zerbini PORSCHE 911 |
rit | 186 Luigi Rinaldi / Mario Radicella Alfa Romeo GTA |
rit | 160 Silvestre Semilia / Giuseppe Crescenti Alfa Romeo Giulia Spider |
rit | 14 TOINE HEZEMANS / Masten Gregory Alfa Romeo T33/3 |
rit | 188 Checco D'Angelo / "Jimmy" Alfa Romeo GTA |
rit | 288 Ferdi BOEkmann / Hans E. BOEhm Simca 1300 |
squ | 52 "Peter von Serzawa" / Santo Scigliano Fiat 124 Spider SQUALIFICATO (OLTRE 3,30 ORE DI GUIDA CONTINUA) |
rit | 128 Ignazio Capuano / Giancarlo Barba PORSCHE 911 |
rit | 180 Paolo de Luca / Giuseppe Vassallo Alfa Romeo GTA |
rit | 264 "SHANGRY LA" Romano Martini / Alessandro Federico ATS 1000SP Ford |
rit | 156 Salvatore Barraco / "AMPHICAR" Eugenio Renna Alfa Romeo Giulia TZ |
rit | 198 Salvatore Gagliano / Alfonso di Garbo Alfa Romeo GTA |
rit | 254 Francesco Patané / "ORAS" Orazio Scaglia Fiat - ABARTH 1000SP |
rit | 158 Giuseppe D'Amico / Girolamo Perniciaro Alfa Romeo Giulia TZ |
rit | 204 Francesco Cosentino / Gianluigi Verna Alfa Romeo GTA |
rit | 192 Giovanni Dell'Olio / Vincenzo Virgilio Alfa Romeo GTA |
rit | 256 Luigi Moreschi / "PATRIZIA" Silvia Strobele AMS SP Ford |
rit | 276 Antonio Catalano / Marco de Bartoli LANCIA Fulvia HF |
rit | 38 Arturo Merzario / Johannes Ortner ABARTH 3000SP |
squ | 266 "GERO" Cristiano DAl Balzo / "Roger" De Sanctis - Ford 1,0 SQUALIFICATO (AVVIAMENTO A SPINTA) |
rit | 272 Antonio Trenti / Alberto Fasce LANCIA Fulvia SPORT ZAGATO |
rit | 124 Giancarlo Sala / "MANUEL" Giampaolo Baruffi PORSCHE 911 |
rit | 232 Aldo Bersano / William Scheeren ABARTH 1300S |
rit | 196 Giovanni Rizzo / Stefano Alongi Alfa Romeo GTA |
rit | 20 Vic Elford / Hans Herrmann PORSCHE 908/03 |
rit | 32 Umberto Maglioli / "NANNI" Giovanni Galli Alfa Romeo T33/3 |
rit | 220 Jack Wheeler / Martin Davidson Jerboa SP BMC 1,3 |
rit | 92 Antonio La Luce / Antonio Guagliardo ABARTH 2000S |
rit | 234 Enzo Buzzetti / GiOVANNI Marini ABARTH 1300S |
rit | 280 Giuseppe Chiaramonte Bordonaro / Giuseppe Spatafora LANCIA Fulvia SPORT ZAGATO |
La Targa tocca il culmine della valenza sportiva, se oggi si pensa allo schieramento di partenza di quella gara valevole per il Mondiale Sport vengono ancora i brividi. Non si può trovare nelle edizioni passate e successive una analoga ricchezza di nomi e marche. Tre case impegnate nel Campionato del Mondo scendono in forze senza lesinare uomini e mezzi eccezion fatta per la Ferrari che impegna solo una 512 S potente e velocissima ma inadatta alle tortuosità siciliane affidandola a Vaccarella - Giunti. L' Alfa Romeo schiera le 33 ufficiali, la Porsche schiera un nugolo di auto tra cui le nuovissime 908/3. Le prove avevano annunciato una gara da leggenda, i tempi fatti segnare in prova frantumavano tutti i record precedenti con ben 18 piloti pretendenti alla vittoria. Il primo equipaggio a partire fu quello di Muller - Parkes con la Ferrari 512 S della scuderia Filipinetti, quindici secondi dopo è la volta di Vaccarella con la Ferrari n°6 poi via via tutti gli altri. Al primo giro passa primo LARROUSSE, mentre escono subito di scena Elford su Porsche e Maglioli con l'Alfa. Dopo due giri di corsa è ancora in testa LARROUSSE con la Porsche 908/2, seguito da KINNUNEN, mentre Vaccarella è solo settimo con una Ferrari difficile da domare. Al sesto giro Vaccarella subentrato alla guida a Giunti, in palla come non mai passa al comando della corsa ma il cinque litri Ferrari beve come una spugna, i due piloti italiani si devono fermare ogni due giri per il pieno. L'ottavo giro Vaccarella si ferma per l'ennesimo pieno di benzina, cedendo il volante al compagno Giunti e purtroppo anche il comando della corsa alla regolare coppia SIFFERT - REDMAN che non lo lasceranno più. La 54° Targa Florio viene vinta dalla coppia SIFFERT - REDMAN su Porsche in 6h 35'30" alla media di 120,151 km/h, secondi la coppia Rodriguez - KINNUNEN anch'essi su Porsche, terzi gli sconsolati Vaccarella - Giunti su Ferrari a meno di 4 minuti dal primo. |
Dominio PORSCHE con la GULF 908-3 (#12) di "JO" SIFFERT in coppia con BRIAN REDMAN | |
La fantastica GULF - Porsche 908 MK3 di Rodriguez - KINNUNEN ai box di FLORIOPOLI. Derivata dalla 909 "uovo" utilizzata per le gare in salita era un 8 cilindri 3000 cc. con una potenza di 360 CV. ! Lo squadrone Porsche conquista con KINNUNEN il record assoluto sul giro della Targa, il mitico 33'36" !.
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Un passaggio alle tribune di FLORIOPOLI della Fiat - Abarth 3000 di Ortner - Merzario.
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La Ferrari 512S semi-ufficiale n.6 di Ninni Vaccarella "il preside volante" e del compianto Ignazio Giunti conclude al 3° posto assoluto dopo essere stata in testa al 6° giro. | |
Segnalazioni per la Ferrari 512S di Ninni Vaccarella.
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OLTRE LA TARGA di Mario Giordano. Si calcola che almeno mezzo milione di persone assisterà, oggi, alla 54^ edizione della Targa Florio. Gente venuta da ogni parte dell'Isola, anche dalle province più lontane, dalle città, dai piccoli centri, addirittura dalle campagne. Per molta gente delle campagne la Targa Florio è l’unica forma di spettacolo sportivo consentito, al pari della corsa dei «giannetti» e di quella nei sacchi per l'annuale festa del patrono. Mezzo milione di persone vuol dire, più o meno, l'intera città di Palermo, oppure, con un paragone più aderente alla loro reale provenienza, un decimo dell'intera popolazione siciliana. Un fenomeno imponente, che non trova l'uguale in nessun'altra manifestazione, né sportiva nè d'altro genere, che si verifichi periodicamente dalle nostre parti. Al suo confronto si ridimensiona addirittura quell'altro vistoso fenomeno del nostro tempo che è la passione delle folle per il gioco del calcio. A Palermo, per radunare alla Favorita tante persone quante riesce a calamitarne la Targa Florio in una sola giornata, occorrono due intere stagioni calcistiche, qualcosa, cioè, come quaranta domeniche. Con la notazione, per giunta, che lì, per il calcio, si tratta sempre del medesimo gruppo di patiti, venti-trentamila al massimo, che ripetono settimanalmente l'appuntamento con la sfera di cuoio: qui, alla Targa, invece, l’appuntamento è per cinquecentomila differenti unità, che si muovono tutte in una volta. A farci mente locale, l'immagine dà le vertigini. Spetterà ad altri dare una spiegazione alla molla che provoca, per una corsa di automobili, un così vasto movimento popolare. La sollecitazione più epidermica potrebbe risultare, a chi volesse cercarla, nel collettivo bisogno di evasione e di ritorno alla natura, in coincidenza con l'esplosione sensuale della nostra primavera. Può darsi. Può anche darsi che lo stimolo della scampagnata sull'erba diventi più irresistibile proprio per l'eccitante richiamo dei motori che intanto sfrecciano ruggendo a pochi passi da noi e che quasi ci sfiorano con tutto il loro bagaglio, davvero allucinante, di eroismo e di morte, inebriandoci più del fiasco di vino e del profondo profumo della terra. Forse la passione per la corsa delle vetture, così intensa e diffusa, nasce proprio da queste cose. Ed altre ancora. Non sappiamo. Sta di fatto che nella loro somma istintuale soddisfano con certezza un bisogno, innegabilmente intenso e comune a tutti, senza distinzione di età, di origine, di censo e di cultura. Ci si è mai interessati, al di là della retorica della Targa e dei compiaciuti quadretti di colore, di questo fenomeno ? La stessa Targa, negli anni scorsi, ha rischiato di esser lasciata morire di consunzione e di vecchiezza; il “colore” fa parte ormai delle stanche consuetudini giornalistiche del dopo-corsa. Se la stessa competizione automobilistica, come fatto tecnico e sportivo, continua a sopravvivere (quest'anno, guarda caso, con un rilancio di eccezionali dimensioni), lo si deve più ad un pugno di appassionati del motore che ai manovratori, pubblici o privati che siano, dei grandi fenomeni di massa; più ai tecnici delle lontane industrie automobilistiche che ai depositari dei problemi economici e sociali della nostra Isola. Mezzo milione di persone da una parte. Cento vetture che corrono dall'altra. Un accostamento che ancora non ha fatto meditare a sufficienza. La Targa probabilmente avrà ancora lunghissima vita. Motivi affettivi, tradizionali e di prestigio, unitamente ad una innegabile validità sportiva e tecnica della formula, possono farla considerare in ogni caso, a giusta ragione, una corsa “intramontabile”. Ogni anno dunque, di questi tempi, si potrà esser certi che sarà qui, come oggi, a riconfermarci la “sua” vitalità. E basta? L'interrogativo, forse, non piacerà (a prima vista potrebbe sembrare paradossale), nemmeno a coloro che amano l'automobilismo e che, per questo, si sono sempre strenuamente battuti per difendere e perpetuare nel tempo la Targa, operando cioè una trasposizione d'affetti, notissima in psicologia, dall'oggetto d'origine a quello derivato. Ma è fuor di ogni discussione che la Targa vada difesa e perpetuata, ad ogni costo. In proposito non possono sussistere dubbi. Il nostro interrogativo, qui, si limita a considerare e in un certo senso, a nostra volta, a difendere, ciò che in fondo essa stessa, la Targa, usa come alimento necessario alla propria sopravvivenza. Non è colpa della Targa, infine, se queste 500 mila persone spontaneamente radunate dal richiamo di Cerda e poi subito disperse, testimoniano da un canto l'esistenza - si direbbe allo stato brado - di una grande passione, capace di muovere contemporaneamente un decimo della intera Sicilia; e dall'altra l'incapacità, di noi stessi che la possediamo, di scoprirla, di capirla e, razionalmente, di adoperarci a soddisfarla. “Oltre la Targa” …. “ |
DOVE ERO ? Tribuna fronte box. Spettatore. |
Nel corso dell'anno ricordo anche la 28^ gara in salita al Monte Pellegrino e il 1^ Trofeo Rally cross di Palermo.
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