BRIAN REDMAN

Nato a Burnley (Gran Bretagna) il 9 marzo 1937 Uno dei grande piloti di monoposto sportive della sua epoca, Brian Redman era un uomo dall’aspetto rotondo, alto, diritto, con un’enorme carisma e una forte personalità. La sua lunga Carriera nell’Automobilismo Mondiale lo ha visto partecipare non solo a competizioni ufficiali e-non di Formula 1, ma anche a gare con vetture Sports, Prototipi, Endurance e altre corse di durata. Brian Thomas Redman nacque a Burnley, Lancashire, il 9 marzo 1937. Figlio di un proprietario di una catena alimentare di 24 supermercati della zona e nipote di un fabbricante di scope, il giovane Brian ricevette una costosa educazione alla Rossall School. Frequentò l’Università per tre anni, in seguito venne chiamato sotto le armi dall’Esercito di Sua Maestà presso il Reggimento di Lancashire East. Tornato dal servizio militare, Brian prese le redini della fabbrica di famiglia, ma il nonno morì poco dopo e l’azienda venne presto ceduta agli acquirenti. Strinse amicizia con Mike Wood, un navigatore di Rally, e iniziò la sua Carriera sportiva nel 1957 con alcune gare in Morris Minor. Ben presto ottenne di guidare la Jaguar XK120 e la potente E-Type Jaguar di proprietà del Team Red Rose Motors di Charlie Bridges. Fu una mossa perfetta: vinse 16 gare su 17 corse in programma. Nel 1966, Bridges acquistò una Lola T70 Can-Am ottenendo i favoritismi dell’ambiente internazionale. Nello stesso anno, si classificò al terzo posto finale nella gara Grovewood Awards dietro a Chris Lambert e Jack Oliver. Nel 1967, Redman accettò l’offerta del Team Red Rose Motors per correre nel Campionato Europeo di Formula 2. La sua fortuna arrivò quando John Wyer gli propose di guidare una Ford GT40 in coppia con il belga Jacky Ickx alla 9 Ore di Kyalami. Il primo coinvolgimento di Brian Redman con il mondo dell’Automobilismo fu con la società Chevron Sports Car, dove correva in veste di pilota ufficiale. A metà degli anni Sessanta avvennero i primi contatti con la massima categoria automobilistica mondiale. Brian Redman debuttò in Formula 1 al Gran Premio del Sudafrica 1968 (disputato sul circuito di Kyalami) al volante di una Cooper T81-B privata motorizzata con un V12 di produzione Maserati. In gara il suo debutto durò lo spazio di cinque giri, quando fu costretto alla resa per il cedimento del motore. Nella Categoria Sport, sempre con Ickx, vinse la 1.000 chilometri di Spa-Francorchamps. Tornato in Formula 2 presso la Squadra Ferrari, il pilota inglese impressionò favorevolmente gli addetti ai lavori grazie a un’impressionante gara nel Gran Premio di Germania sul tracciato del Nürburgring. Nella gara successiva la Squadra Cooper passò dal 12 cilindri italiano Maserati al 12 cilindri inglese BRM. E i risultati non tardarono ad arrivare. Alla seconda gara in Formula 1, dopo una buona Qualifica dove si piazzò al 13° posto in griglia di partenza, Brian Redman terminò la gara sul gradino più basso del podio complici anche i ritiri degli avversari. Il breve sodalizio con la Cooper venne interrotto dopo l’incidente nelle Prove del Gran Premio del Belgio 1968 alla curva Les Combes. A causa della rottura della sospensione anteriore, la vettura uscì violentemente di pista e Redman si ruppe un braccio. Oggi Redman ricorda così quei terribili momenti: «Stavo viaggiando a una velocità di circa 150 mph quando improvvisamente cedette un elemento della sospensione della BRM. La monoposto colpì una barriera e venni sbalzato dall’abitacolo. Mi procurai una duplice frattura composta alle ossa dell’avambraccio destro». Nel 1969 Redman corse con la Serie Springbok (Chevrolet BMW) ma gli venne offerto di correre con lo svizzero Jo Siffert (Porsche) e vinse così cinque gare. Partecipò alla 24 Ore di Daytona in coppia con il britannico Vic Elford, senza successo a causa di un problema al motore. L’anno seguente, ancora sofferente dall’incidente, Redman venne ingaggiato dalla Scuderia De Tomaso in sostituzione del pilota inglese Piers Courage, perito in gara nel Gran Premio d’Olanda 1970 sul circuito di Zandvoort, ma fallì due volte la Qualificazione su due partecipazioni alle gare. Frank Williams, proprietario della Squadra, decise di non prolungare il contratto. Vinse la prestigiosa Targa Florio al volante di una Porsche 908. Un breve soggiorno di lavoro in Africa Meridionale presso i reparti BMW all’inizio di 1971 fu seguito da una sporadica apparizione nel Gran Premio del Sudafrica al volante di una Surtees - Ford TS7 privata. Tornò a correre nel Campionato Europeo di Formula 5000 al Team di Sid Taylor.
Nel 1972 Redman acquistò una McLaren - Ford M19A privata con la quale disputò tre gare. Giunse due volte quinto al traguardo (e in zona punti) a Monaco e in Germania. Proprio in questo periodo avvenne la “rinascita” di Redman dopo l’incidente a Spa-Francorchamps con prestazioni degne del suo nome al volante della McLaren. In quell’anno partecipò all’ultima gara della Stagione al volante di una BRM P180 privata senza ottenere grandi risultati. Nel biennio 1972/73, il pilota inglese partecipa alla corse Endurance al volante di una SEFAC Ferrari nel ruolo di compagno di Squadra del pilota belga Jacky Ickx.
Le ultime apparizioni di Brian Redman in Formula 1 furono registrate nel biennio 1973/74 al volante di una Shadow - Ford DN3-B privata. Con la vettura inglese corse quattro Gran Premi dove ottenne come miglior risultato un settimo posto nel Gran Premio di Spagna 1974 sul circuito di Jarama.
Nell’estate 1974 decise di abbandonare definitivamente la Formula 1, stanco e deluso dai risultati ottenuti. Successivamente, il pilota inglese si è aggiudicato tre Titoli Iridati consecutivi (1974/75/76) nel Campionato americano di Formula 5000 con i Team di Charlie Haas e Jim Hall, guidando i modelli Lola T330/332.
Brian Redman si trasferì definitivamente negli Stati Uniti e corse al volante di una Chevron Sports Car. Nel 1977 ebbe un grave incidente al volante di una Lola Can-Am nell’appuntamento a Saint Jovite, dove si procurò la frattura del collo, dello sterno, della spalla, di alcune costole e un lieve trauma celebrale. Dopo un lungo periodo di convalescenza e riabilitazione assistito dalla moglie, ritornò all’azione solamente l’anno successivo trionfando nella 12 Ore di Sebring alla guida di una Porsche. Nel 1981, il pilota inglese ha trionfato a Daytona insieme a Bob Garretson e Bobby Rahal nel Campionato IMSA Camel GT al volante di una Lola T600 GTP. Nel corso degli anni Ottanta, sostenne le iniziative dei marchi Jaguar e Aston Martin nelle competizioni di durata.
Negli anni Novanta, Brian venne coinvolto nel progetto del Team Redman-Bright in Formula 3000. Purtroppo, i successi iniziali della Squadra vennero mortificati dalla morte del pilota di punta, uruguayano Gonzalo Rodriguez, nella gara di Formula CART a Laguna Seca nel 1999. Da quel momento, e in seguito al successivo incidente occorso a Greg Moore nel California Speedway, la Formula CART decise di rendere obbligatorio l’HANS Device, un dispositivo di protezione che impedisce alla testa del pilota di subire le forze d’inerzia delle violente decelerazioni connesse agli urti, in grado di produrre danni esiziali alle vertebre e dell’osso del collo. Successivamente, le stesse misure precauzionali sono state adottate anche in Formula 1 nel 2003.
Oggi, Brian Redman vive a Vero Beach, in Florida, insieme alla moglie Marion, sposata nel 1962. La coppia ha avuto due figli: James e Charlotte.

Brian Herman Thomas Redman
 1969

54^ TARGA FLORIO
3 maggio 1970
Insieme a Jo Siffert al termine della vittoriosa cavalcata della GULF-PORSCHE 908-3...

... ancora insieme sul podio dei Vincitori.

1970

 

1970
57^ TARGA FLORIO
13 maggio 1973
[5] JACKY ICKX / BRIAN REDMAN FERRARI 312 P/3,0
 

57^ TARGA FLORIO
13 maggio 1973
[5] JACKY ICKX / BRIAN REDMAN FERRARI 312 P/3,0