23 novembre 1919 | |
ftm | CMN (#22) - ENZO FERRARI |
rit | FIAT 51 (#16) - LUIGI LOPEZ |
rit | BALLOT 5L (#7) - RENE' THOMAS |
rit | LANCIA (#1) - CARLO FERRARIO |
rit | ERIC - CAMPBELL COVENTRY SIMPLEX (#23) - JACK E. SCALES |
rit | ALFA ROMEO 40/60 (#10) - NINO FRANCHINI |
rit | ITALA 35 (# 4) - GUIDO LANDI |
rit | ALFA ROMEO 40/60 (#3) - GIUSEPPE CAMPARI |
rit | PEUGEOT L25 (#19) - RÉMY REVILLE |
rit | DIATTO 4DC(#17) - GIACINTO GHIA |
rit | GALLANZI (#15) - ALFREDO GALLANZI |
rit | FIAT S 57/14 (#13) - ANTONIO ASCARI |
rit | ALFA ROMEO 40/60 (#8) - ANTONIO FRACASSI |
np | Eric - Campbell Coventry Simplex (24) - Cecil Snipe |
np | Fiat 51 (9) - Giorgio Zamiratti |
np | Fiat 51 (11) - Bozzi |
Chi credesse nel 1919 che, a pochi mesi dalla conclusione della Grande Guerra, nessuno avrebbe pensato a correre in automobile, si sbagliava. In Sicilia infatti Vincenzo Florio riuscì a mettere insieme la prima corsa automobilistica europea della ripresa. Riuscì ad ottenere addirittura l'adesione dei costruttori italiani, francesi ed inglesi risolvendo i problemi d'ordine tecnico e finanziario che essi gli sottoponevano. Fu una grande prova di fede e Florio fu ricompensato per aver avuto rappresentati in quella corsa i più grossi nomi dell'automobilismo degli anni seguenti: gli anni dell'epopea. Le macchine erano le verdi Sunbeam, le azzurre Peugeot, le rosse Alfa, Itala e Lancia; Enzo Ferrari partecipò come pilota su una CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali); erano al via Campari, MASETTI ed Antonio Ascari. Il percorso era di nuovo quello delle Madonie, ma escludeva parte di quello abbandonato dopo il 1911 e venne denominato « Piccolo Circuito » essendo lungo 108 chilometri contro i 148 del precedente. Vinse Andrè Boillot, fratello di Louis, con una Peugeot, 55 Kmh in una giornata di pioggia, concludendo in modo più che movimentato: essendo sbandato paurosamente, mettendo a repentaglio la vita di alcuni spettatori, aveva tagliato il traguardo, distante qualche decina di metri, a marcia indietro senza ottenere però l'omologazione; fu così che il francese, con la gomma, che aveva causato l'incidente, ormai fuori uso, tornò tempestivamente indietro e tagliò nuovamente il traguardo nel modo rimasto « tradizionale » per tutta la storia dell'automobilismo. Boillot venne tolto infine dalla vettura privo di sensi. Ferrari ed Ascari si erano ritirati dopo pochi giri per noie meccaniche ed al posto d'onore si piazzò Moriondo (Itala) davanti a GAMBONI (Diatto) e MASETTI (Fiat). |
Prima Targa Florio del dopoguerra sul nuovo circuito di 108 km. Vittoria tutta francese Andrè Boillot sulla Peugeot L 25 chiamata la "Belle Hèlène"che taglierà il traguardo, causa incidente , a marcia indietro per poi, sotto minaccia di squalifica, ripetere l'arrivo nella maniera "tradizionale". | |
Antonio MORIONDO all'arrivo, le condizioni di corsa in quel tempo sono riassunte da questa foto, polvere, pioggia e fango facevano assomigliare i concorrenti a dei "clown". | |
Un ottimo terzo posto per la DIATTO di DOMENICO GAMBONI | |
ENZO FERRARI con il meccanico Nino Berretta alla sua prima Targa Florio sulla milanese C.M.N. Costruzioni Meccaniche Nazionali |
Dal Numero Unico della 73 Targa Florio: Il ritorno della Targa Florio, sia pure in edizione rally, al suo ambiente naturale di FLORIOPOLI non può non richiamare alla mente la prima edizione della corsa che abbia preso il via appunto dal "villaggio" allestito da don Vincenzo Florio in quel sito nella zona di Cerda. |