| Marchio storico della produzione automobilistica italiana. La prima OM a calcare le strade è del 1918, ma le origini della Casa risalgono al 1849. È in quell’anno che Benedetto Grondona avvia in una piccola officina di Milano la costruzione artigianale di carrozze, subito considerate le migliori dell’epoca. Da allora si susseguono numerose vicende societarie, fino al quando nel 1890, con il nome di Officine Miani, Silvestri & C. viene creato il primo nucleo dell’OM. La produzione rimase incentrata su «veicoli di ogni sorta e lavori relativi alle strade ferrate», ma l’acquisto nel 1917 della società di automobili bresciana ZÜST dà vita a un nuovo ramo produttivo. E a una nuova ragione sociale: Società Anonima Officine Meccaniche. La prima auto con il marchio OM compare a Brescia nella primavera del 1918. È la «S 305», che si rifà alla vecchia produzione ZÜST. Sarà la «465» dello stesso anno la prima auto di nuova concezione. Con questa vettura compare anche la sigla numerica dei nuovi motori: la prima cifra si riferisce al numero dei cilindri, mentre le due seguenti indicano la misura dell’alesaggio. Nel 1922 iniziano anche i primi successi sportivi. Tra il 1923 e il 1929, la famosa «665» conquista innumerevoli vittorie, tra cui, nel 1926, il record di durata su un percorso di 15.000 chilometri, alla media di 103,568 km/h. Si arriva così al 1927, anno in cui l’OM scrive definitivamente il suo nome nell’albo d’oro delle corse automobilistiche: la vittoria alla prima Mille Miglia. Nel 1928, una serie di fusioni portano alla nascita dell’OM Società Anonima, che affianca alla costruzione di vetture quella di autocarri leggeri. Nel 1933 l’OM entra a far parte del gruppo Fiat, pur rimanendo un’azienda autonoma. L’anno successivo presenta al Salone dell’Automobile di Milano l’ultimo prototipo di auto con sigla OM: l’«Alcyone», che però non entra in produzione. Da allora l’OM si dedica alla costruzione di autocarri e allo studio di motori diesel per veicoli industriali. Tra gli autocarri più famosi sono da ricordare il «Leoncino» (1949); il «Tigrotto» e il «Lupetto» (1960). Dal 1967 l’OM è stata incorporata nella divisione Veicoli Industriali Fiat. |