MORETTI

Azienda torinese fondata nel 1927 da Giovanni Moretti per progettare e costruire motocicli, sia in proprio sia su commissione. Più tardi si dedicherà alla produzione di auto per poi limitarsi successivamente alle sole carrozzerie. Trasferitosi a Torino da Reggio Emilia, dove era nato nel 1904, Giovanni Moretti trova il suo primo impiego nella fabbrica di motociclette Elettra. È lì che cova l’idea di tentare l’avventura in proprio. La decisione viene presa nel 1925, dopo aver costruito una moto da 175 cm³ con la quale coglie numerosi successi in gara. Nasce la Moretti e nel 1927 anche la sua prima auto, una biposto cabrio e motore posteriore. Convinto assertore della trazione elettrica, nel 1939 Moretti fonda la Società Anonima Motocarri Elettrici Moretti. Nel 1945 però è costretto a rivedere le sue convinzioni e tornare alle automobili «normali». Nasce la «Cita» («piccola» in piemontese), utilitaria sportiva di dimensioni compatte (lunga 3000 mm, larga 1100, alta 1240, con un peso di soli 460 kg) con motore bicilindrico raffreddato ad aria di 350 cm³, 45 CV, 85 km/h. Nel 1946 abbandona anche la produzione di motociclette, che aveva mantenuto. Dopo la «Cita», la Moretti presenta prima una 600 cm³ (1949) a 4 cilindri, carrozzeria coupé 4 posti, quindi una 750 cm³. Altra vettura di un certo successo è la «750 Tour du Monde», del 1957, offerta nelle versioni coupé, berlina e familiare (chiamata «4 usi»). In quell’anno Moretti capisce che è impensabile produrre in concorrenza con le grandi Case e concentra la propria attività sulle carrozzerie. Nel 1958 presenta una «750 Super Panoramica», nel 1959 una «500 Promiscua» e la sportiva «Golden Arrow». Costruisce anche alcuni esemplari di Formula Junior e nel 1966 espone a Ginevra una Maserati «3500 GT». Avvia quindi la produzione in piccola serie di vetture su meccanica Fiat. Nascono la Fiat «124 coupé», varie versioni della Fiat «850», quindi due pseudo - fuoristrada su meccanica Fiat, «Minimaxi» (1970) e «Midimaxi» (1971). Seguono le coupé di «128», «127» e «132» (1972). Negli anni 70 la direzione passa ai figli Gianni e Sergio, che continuano l’opera paterna personalizzando tra l’altro versioni di Fiat «Uno», «Panda» e «Regata». Ma i tempi diventano difficili e nella metà degli anni 80 viene presa la decisione di cessare l’attività.


Giuseppe Parla / «Sastri» [=Antonio Trupia] su Fiat Moretti 850-1000 SS alla 51^ Targa Florio