MARIO U. BACONIN BORZACCHINI | |
Mario Umberto BACONIN Borzacchini (Terni, 28 settembre 1898 – Monza, 10 settembre 1933) è stato un pilota automobilistico italiano, degli anni venti e trenta. A 14 anni inizia a lavorare come apprendista nel garage di Amerigo Tomassini, allora pioniere dell'automobilismo umbro, ma allo scoppio del primo conflitto mondiale l'officina chiude i battenti e Borzacchini è costretto a lavorare in una fabbrica d'armi, quindi presta servizio militare in un reparto motorizzato. Alla conclusione della guerra, diviene autista di autovetture a noleggio e istruttore di guida. Disputa la prima di oltre cento gare nel 1920, la Coppa Mangara, con un Ansaldo sport 4Cs, classificandosi secondo assoluto e primo nella classe turismo. Quindi vince la Spoleto - Forca di Cerro. Diviene professionista e, grazie a finanziamenti spontanei di alcuni concittadini, può acquistare una Salsom San Sebastiano che raggiunge i 150 chilometri orari, con la quale si aggiudica nel 1926 la prestigiosa Targa Florio che si disputa in Sicilia. Nel 1928 si aggiudica la Coppa dell'Etna e il Criterium di Roma. Nel 1929 arriva secondo al Gran Premio di Tripoli, precedendo anche Tazio Nuvolari, e fa registrare il nuovo record mondiale di velocità, con 247,933 km/h. Nel 1930 è costretto ad abbandonare il nome "Baconino", ispirato all'anarchico Bakunin, optando per Mario Umberto, in onore della famiglia reale. La scelta di abbandonare definitivamente quel nome ormai divenuto ingombrante, viene maturata in occasione della visita all’Autodromo di Monza di Sua Altezza reale il Principe di Piemonte e la Principessa Maria Josè di Savoia, per i quali Borzacchini ha avuto l’incarico di condurre in pista per la prova dell’Alfa Romeo tipo Monza 1750. Nel 1932 si aggiudica percorrendo a tempo di record, stabilito alla media di 109,602 km/h, un'altra delle gare più importanti del periodo in Italia, la Mille Miglia a bordo di una Alfa Romeo. Dopo una serie di vittorie e l'amicizia consolidata con Nuvolari, tanto da dover essere chiamati dalla stampa "i fratellini", d'accordo con il quale lasciano nell'agosto del 1933 la Scuderia Ferrari per la quale correvano, Borzacchini partecipa al Gran Premio di Monza del 1933. Qui, subito dopo la partenza della seconda Batteria, disputata per avere accesso alla gara di finale, perde la vita insieme a Giuseppe Campari dopo un'uscita di pista dovuta ad una macchia d'olio lasciata dalla Dusembergh del Conte Carlo Felice Trossi. Ai funerali tenutisi a Terni partecipano tutti i piloti più famosi dell'epoca, tra cui il "fratellino" Tazio Nuvolari che non poteva mancare per rendere onore al Campione ternano con il quale aveva diviso l'amicizia e tanti risultati sportivi. | |
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21^ TARGA FLORIO | |
22^ TARGA FLORIO | |
1932. Borzacchini | |
23^ TARGA FLORIO |
BACONIN Borzacchini di Giuseppe Prisco. Al momento della nascita avvenuta il 28 settembre 1898 alle 2,15 della notte i genitori, Maria Laudomia Ristei ed il padre Remo, lo registrano all’anagrafe del Comune di Terni con il nome di Baconino, seguito da due più normali Francesco e Domenico. Il bimbo cresce, diventa ragazzo, segue i studi scolastici che però al termine dell'obbligo abbandona per portare un aiuto alle esigenze della famiglia. E' con questa idea che Borzacchini, il cui nome gli amici hanno modificato in un più armonico BACONIN, influenzato dal rumoroso passaggio delle prime automobili varca la soglia dell’officina-garage di Amerigo Tomassini ed Ezio Conti ai quali chiede di poter lavorare nella loro bottega. In brevissimo tempo BACONIN, grazie alla passione per la meccanica che lo divora, diventa abilissimo non solo nelle riparazioni ma anche nella guida della anzianotta STORERO. Purtroppo per Borzacchini, non c’è tempo per provare altre emozioni. Lo scoppio della guerra lo costringe alle armi, tenendolo lontano dai motori e dal profumo della benzina bruciata, fino al 1919. Alla cessazione delle ostilità BACONIN torna nell’officina di Tomassini che riorganizza il lavoro affidandogli la responsabilità della scuola guida e del noleggio. L’uso quotidiano dell’Ansaldo, della Rapid, della Scat, della FIAT, fa acquisire a Borzacchini quella esperienza e sensibilità di guida che all’epoca nessun altro giovane può vantare. Grazie alle polverose e feroci sbandate nella Piazza del Duomo riesce a fare la conoscenza di Maria Mezzetti, che poi sposa nel corso del 1920. Disputa la prima di oltre cento gare nel 1920, la Coppa Mengara, con un Ansaldo sport 4Cs, classificandosi secondo assoluto e primo nella classe turismo. Quindi vince la Spoleto - Forca di Cerro. Il virus della velocità, che si è manifestato attraverso le scommesse fatte con l’amico Peppe Pegoraro per affrontarsi, anche con la moto, sulla strada che porta al paese di Marmore, viene curato dall'intervento di Amerigo Tomassini che mette a disposizione di BACONIN l'Ansaldo 4C per la disputa della Coppa della Mengara in calendario il 16 maggio del 1923. L’indiscusso primo posto di categoria che porta a casa, è il segno concreto del potenziale e della classe racchiusa in quel fisico ancora acerbo. Il risultato conseguito e la facilità con cui é stata ottenuta la vittoria esalta Borzacchini che decide di avere una Salmson GP. Dopo averla acquistata e messa a punto nella meccanica con l’aiuto di Tomassini, Luigi Biagioli, Giovanni Vicario e Leonida Filippi, Borzacchini si presenta il 24 maggio del 1925 alla II Coppa della Perugina dalla quale, dopo un aspro confronto con Clerici, con Fagioli, Tortima, Berretta e Stacciari, esce a testa alta salendo sul secondo gradino del podio. Subito dopo la gara perugina segue la terza Coppa della Mengara alla quale partecipa l'eugubino Fagioli ottimo conoscitore della strada. Borzacchini, concentratissimo, dopo aver fatto percorrere alla Salmson le traiettorie più corte va a cogliere il successo di categoria che corrisponde ad un più importante secondo posto assoluto. Diviene professionista e, grazie a finanziamenti spontanei di alcuni concittadini, può acquistare una Salsom San Sebastiano che raggiunge i 150 chilometri orari, con la quale si aggiudica nel 1926 la prestigiosa Targa Florio che si disputa in Sicilia. Nel 1928 si aggiudica la Coppa dell'Etna e il Criterium di Roma. Nel 1929 arriva secondo al Gran Premio di Tripoli, precedendo anche Tazio Nuvolari, e fa registrare il nuovo record mondiale di velocità, con 247,933 km/h. A chi gli chiedeva se non avesse paura, rispondeva: "Mentre si corre non si ha tempo di avere paura, si deve solo guardare la strada". Nel 1930 è costretto ad abbandonare il nome "rivoluzionario" BACONIN, scegliendo Mario Umberto in onore della famiglia reale. Questa scelta è ricambiata, in quanto proprio Borzacchini è scelto come guidatore dell'auto che trasporta il Re d'Italia e la regina all'Autodromo di Monza. Nel 1932 si aggiudica un'altra delle gare più importanti del periodo in Italia, la Mille Miglia a bordo dell'Alfa Romeo. Dopo una serie di vittorie, Borzacchini partecipa al Gran Premio di Monza del 1933 dove perde la vita dopo un'uscita di strada dovuta ad una macchia d'olio. Sulla stessa macchia era scivolato poco prima anche un altro famoso pilota italiano, Giuseppe Campari, che trovò anch'esso la morte. Ai funerali a Terni partecipano tutti i piloti più famosi dell'epoca, tra cui Nuvolari cui era legato da una profonda amicizia. -- A Borzacchini è intitolato l'autodromo di Magione (PG). |