RENAULT

Fin da giovanissimo Louis Renault fu affascinato dalla meccanica; all'età di 13 anni conquistò l'amicizia del pioniere delle automobili a vapore Leon Serpollet e trasse molto giovamento dai suoi insegnamenti. Lavorando in un piccolo garage situato nel giardino della sua casa paterna di Billancourt (regione della Senna), nel 1898, cioè a soli 21 anni, Renault completò la sua prima carrozzella a motore. Per questo modello, utilizzo un motore De Dion di 273 cm³, direttamente collegato all'assale posteriore mediante una trasmissione ad albero; per quei tempi, questa soluzione era senz'altro innovativa, tanto che Renault riuscì addirittura a brevettarla. Renault aveva costruito questa sua prima auto senza una precisa intenzione di avviarne la produzione in serie, ma cambia ben presto idea quando almeno una dozzina di potenziali clienti si dichiararono interessati al suo acquisto. Incoraggiato da questa dimostrazione di fiducia, e contando sull'appoggio finanziario dei suoi fratelli maggiori, Fernand e Marcel, Louis Renault decise quindi di passare all'attività di costruttore fondando la Renault Freres. Nel volgere di un paio d'anni, la Renault Freres divenne una delle più grosse industrie automobilistiche francesi, e comincia a utilizzare motori De Dion di 500 cm³. Al successo commerciale di questa Casa contribuì in misura notevole la sua massiccia partecipazione alle competizioni sportive: ad esempio, dopo che la squadra Renault ottenne la vittoria di classe nella categoria Voiturette alla Parigi - Tolosa del 1900, alla fabbrica di Billancourt giunsero 350 ordinazioni. Nel 1901, la Renault iniziò a montare il bicilindrico di 8 HP da 1060 cm³; l'anno seguente, la Casa francese fece debuttare in gara alcune vetture con motore a 4 cilindri di 4398 cm³ (20 HP) costruito nelle proprie officine ma progettato da Viet. Nel 1903, mentre partecipava alla Parigi - Madrid, Marcel Renault rimase vittima di un incidente mortale, in conseguenza del quale la Renault abbandonò temporaneamente le competizioni sportive. Successivamente, lo stesso Louis Renault si incaricò di portare in gara le sue vetture, soprattutto per sperimentare alcune nuove soluzioni tecniche (ad esempio, un ammortizzatore di tipo idraulico fu introdotto sui modelli di serie dopo averne verificato l'efficienza in varie competizioni). Nel 1904, il listino Renault comprendeva cinque modelli, e cioè due bicilindrici di 8 HP e 10 CV, e tre quadricilindrici di 14 HP, 20 HP e 35 HP. Sui primi esemplari, i tubi del radiatore correvano lungo i bordi superiori del cofano motore, ma al Salone di Parigi del 1904 venne presentato un modello con radiatore posizionato dietro il motore, una soluzione destinata a diventare una caratteristica di tutti i modelli costruiti dalla Renault sino alla seconda metà degli anni Venti. Nel 1905 la Paris Hackney Cab Company, una grossa società operante nel settore delle vetture da noleggio, commissiona alla Renault 1500 esemplari del modello bicilindrico: per la Casa di Billancourt questa fu la prima di una lunga serie di ordinazioni, e i taxi Renault divennero molto comuni. Il primo modello Renault a 6 cilindri, con 50 HP di potenza e 9,5 litri di cilindrata, apparve nel 1908, anno in cui venne presentata anche la AX, una bicilindrica di 1060 cm³ e 8 HP che venne utilizzata soprattutto come taxi. In quello stesso anno, Louis Renault rileva il pacchetto azionario di suo fratello Fernand (che era afflitto da seri problemi di salute), acquisendo così il controllo assoluto della intera società; ciò segna l'inizio di una gestione sempre più spiccatamente autoritaria, destinata a durare per un periodo di oltre 35 anni. Nonostante la sua gamma di modelli fosse alquanto complessa e tutt'altro che standardizzata (nel 1912, ad esempio, il listino comprendeva ben 15 differenti modelli, che andavano dal bicilindrico a un 6 cilindri di 7539 cm³ e 40 HP di potenza), al momento delle scoppio della Prima Guerra Mondiale la Renault era ormai diventata una delle principali Case automobilistiche europee. Dopo l'armistizio, la Renault riprese l'attività tornando a produrre alcuni dei modelli di tipo prebellico, e cioè: il bicilindrico da 9 HP, i 4 cilindri di 10/12 HP e 18 HP, e i 6 cilindri da 22 HP e da 40 HP. Il motore bicilindrico resta però in uso soltanto per qualche altro mese, dopodiché fu rimpiazzato da un nuovo 4 cilindri da 10 HP progettato appositamente per essere prodotto in grande serie. Nel 1923 la Renault lancia un nuovo modello, denominato 6 HP KJ, con motore da 951 cm³ e carrozzeria a tre posti, specificatamente destinato a contrastare la Citroen 5 HP Cloverleaf. La 6 HP KJ fu il primo modello Renault con testata smontabile, e costituì la base di partenza per la versione a quattro posti siglata NN e lanciata nel 1924. Sempre nel 1923, la Renault presentò la JY, un modello con motore a 6 cilindri di 4222 cm³, in seguito maggiorato a 4766 cm³. Continuava anche la produzione della mastodontica 40 HP, la cui cilindrata, dopo la fine della guerra, era stata portata a 9123 cm³. Verso la fine degli anni Venti, venne messa a listino la Monasix, con motore a valvole laterali di 1,5 litri: a causa delle mediocri doti di accelerazione, questo modello non trovò però molti estimatori. Da questo momento, la Renault, che sino ad allora era stata apportatrice di grosse innovazioni tecniche, persegui una politica decisamente più conservatrice. L'unica novità si ebbe nel 1929, allorché venne lanciato il primo modelle con motore a 8 cilindri: questa automobile, denominata Reinastella, aveva una cilindrata di 7100 cm³ e rimpiazza la ormai antiquata 40 HP a 6 cilindri. La Reinastella fu la prima Renault con radiatore frontale, nonché il primo modello di lusso con guida a sinistra prodotto da questa Casa. Nel 1930 essa fu affiancata dalla Nervastella, un modello simile come impostazione ma con motore, sempre a 8 cilindri, di soli 4,24 litri. Nel 1932, dalla Nervastella fu derivata la versione sportiva Nervasport, con cilindrata maggiorata a 4,8 litri. Nel 1934 la Reinastella fu rimpiazzata dalla Nervastella Grand Sport di 5,4 litri di cilindrata. Nonostante questo fiorire di nuovi modelli, nessuna delle Renault uscite negli anni Trenta può essere considerata innovativa dal punta di vista tecnico: l'unica nota di modernità dei suddetti modelli fu rappresentata dall'impiego di carrozzerie di serie aerodinamiche, frutto delle esperienze effettuate dalla Renault nel settore aeronautico. Nel 1937, finalmente, la Casa francese inizia una nuova era, presentando la Juvaquatre, la sua prima automobile con carrozzeria monoscocca e sospensioni anteriori a ruote indipendenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli stabilimenti Renault furono gravemente danneggiati dai bombardamenti. Come se ciò non bastasse Louis Renault, accusato di aver collaborato durante l'occupazione con i tedeschi, fu arrestato e morì in prigione in circostanze alquanto misteriose. Le fabbriche della Renault finirono cosi sotto il diretto controllo del governo francese, e l'azienda acquisì la nuova denominazione Regie Nationale des Usines Renault. Dopo questa ristrutturazione, per un breve periodo, l'attività produttiva si ridusse al solo modello Juvaquatre; ben presto, però, venne lanciata la 4 CV, un modello sviluppato segretamente durante l'occupazione nazista ed equipaggiato da un motore di 760 cm³ piazzato posteriormente, che rimase a listino sino al 1961. La Fregate, lanciata nel 1951, è stata l'ultima Renault con motore anteriore e trazione posteriore; questo modello, che vantava le sospensioni a 4 ruote indipendenti, raggiunse nel 1955 il traguardo dei 100000 esemplari venduti. Nel 1956 la Renault presenta un nuovo modello a motore posteriore, denominato Dauphine; l'anno seguente, dalla Dauphine di serie venne derivata una versione elaborata, contraddistinta dalla sigla Dauphine Gordini. Nel 1960, la Dauphine, con un totale di due milioni di esemplari consegnati ai clienti, divenne la vettura francese più venduta. Nel 1959 uscì la Floride; tre anni più tardi la ormai vetusta 4 CV lascio il posta alla R4, una trazione anteriore di 747 cm³, Nel 1962 la Renault presento la R8, con motore di 956 cm³; questo modello fu una delle prime berline con freni a disco sulle 4 ruote, e da esso furono derivate la R8 S, la R8 Major e la R8 Gordini. Nel 1965 venne presentata la R16, il cui motore, realizzato in alluminio pressofuso, aveva una cilindrata di 1470 cm³, Secondo la Renault, la R16 fu la prima automobile europea di grande serie a essere equipaggiata con l'alternatore anziché con la dinamo. Nel 1968, la Dauphine fu messa fuori produzione. L'anno seguente la Renault presento sui mercato la R12, seguita, nel 1970, dalla R6 e, nel 1971, dalle R15 e R17. Agli inizi degli anni Settanta, oltre alla sfortunata R12 Gordini, la Renault presento anche la Rodeo (una vettura con carrozzeria in plastica che si ispirava esteticamente alla Jeep), la piccola R5, e la sua derivata R5 Alpine. Per colmare lo spazio esistente tra la R12 e la R16, nel 1976 la Renault introdusse la R14; due anni dopo, uscirono la R18 (destinata a sostituire la ormai 'anziana' R12), nonché la R20 e la R30. Nell'estate del 1978 la Renault stipula un accordo con la American Motors per vendere sui mercato statunitense i suoi modelli attraverso la vasta rete di distribuzione della Casa americana. Nel 1980 venne presentata la Fuego coupé, una versione sportiva della R18, disponibile in sette versioni, con motori di 1400 cm³, 1600 cm³ e 2000 cm³. Contemporaneamente fu messa a listino una versione della R5 equipaggiata con motore sovralimentato mediante turbocompressore. La R9, presentata nel 1981 ed eletta 'auto dell'anno', venne progettata tenendo conto sia delle esigenze del mercato europeo sia di quelle del mercato americano. Nonostante la Renault facesse un grosso affidamento sulle possibilità di successo della R9 e della sua derivata R11 (una versione con portellone posteriore), nel 1984 le vendite di questi due modelli erano già in fase calante. Per sostituire la R20 e la R30, la Renault ha lanciato la R25, un modello esteticamente e tecnologicamente molto evoluto. Sottoponendo a un superficiale ma riuscitissimo restyling la ormai vetusta R5, nel 1985 la Renault ha presentato la Supercinque: a giudicare dai primi risultati, questa ultima nata tra le 'piccole' Renault sembra essere stata una mossa veramente azzeccata, in grado di invertire quella pericolosa parabola discendente che, negli ultimi anni, aveva messo in serio dubbio la competitività della Casa francese nell'importante settore delle automobili a 2 volumi di piccola cilindrata. Nel 1986 e stata presentata una versione aggiornata della vecchia R4.