| 6 e 7 settembre 1908 - Circuito di Bologna La 'modernità' irrompe sulle strade sollevando un 'polverone' attorno ai pali telegrafici, trasmettitori del 'messaggio': "6 e 7 settembre 1908 - Circuito di Bologna", trionfo sportivo dell'automobile, nell'anno del giro del mondo vero e proprio nella corsa New York - Parigi. Augusto Majani, detto Nasica, è l'autore del manifesto su commessa del giornale di Bologna, 'Il Resto del Carlino', un tempo 'La Patria'. Meglio non poteva sintetizzare il concetto di 'velocità' nei due aspetti, comunicativo (il telegrafo) e di conquista territoriale (divorare chilometri sulle quattro ruote). |
| Ricordo del circuito di Bologna 1908 Cartolina dal tono umoristico "Ricordo del circuito di Bologna 1908". Il percorso scelto dagli organizzatori, primo dei quali l'industriale ed armatore Vincenzo jr. Florio, si snodava per 52 km. su strade del tutto pianeggianti, aventi ai lati profondi fossati, lungo rettifili che terminavano con curve assai insidiose (tre auto finirono in fossi o canali). Quattro fanciulle, bandiere al vento, simboleggiavano le quattro località ai vertici del circuito: Bologna (Borgo Panigale), Castelfranco Emilia, Sant'Agata Bolognese e San Giovanni in Persiceto. La tribuna d'onore era posta all'altezza di Tavernelle. Dieci i giri da effettuare, per un totale di 528 km, nella giornata del 6 settembre, in palio la "Coppa Florio". Il giorno seguente si tenne una seconda corsa di soli otto giri (4222, 4 km) per la "Targa Bologna". La prima corsa fu vinta da Felice Nazzaro su Fiat alla media dei 120 kmh. Al principio del Novecento la Fiat lanciò il suo primo modello e Florio jr. fu tra i primissimi clienti. Come si usava allora, la vettura venne portata a Palermo da un meccanico collaudatore che aveva l'incarico di spiegare al cliente il funzionamento dell'auto. Quel meccanico si chiamava Felice Nazzaro e doveva diventare, di lì a qualche anno, uno dei più famosi piloti da competizione. L'incontro e, più tardi, l'amicizia fra Florio e Nazzaro fu senza dubbio uno dei motivi che portarono Vincenzo jr. a dedicarsi completamente all'automobilismo, prima come conduttore e poi come organizzatore. |